La nostra Mezza sul Brembo

Ciao a tutti e buon anno. Ero indeciso se scrivere ancora per quest’anno delle gare che farò, ma devo dire che veramente in tanti mi hanno chiesto di continuare e per loro lo farò ancora. Mi spiace per gli altri ma basta un clic e si salta la lettura.

Anche quest’anno si comincia dalla nostra gara clou, la MSB; organizzazione super rodata dopo 12 edizioni e veramente complimenti a tutti i volontari, quest’anno tantissimi e tante facce nuove: bellooooo! Mi spiace solo per i soliti che non fanno nulla se non correre; non sanno cosa si perdono, cosa vuol dire far parte veramente di un gruppo e conoscere tanta gente nuova.

Temperatura ideale per correre e un sole splendido ci ha baciati oggi ( ieri 6 gennaio ). La mia gara: dopo un periodo veramente in cui non andavo decido che o la va o la spacca e parto a chiodo dopo il solito primo km un po’ difficoltoso causa il traffico di circa 750 partenti.

Le gambe girano meglio di quel che speravo e il morale alto, percorso sempre nervosetto che non ti fa respirare e i primi 10 km volano. Beh più o meno si fa per dire, però dai fatico ma mi stò anche divertendo salutando tante persone che conosco sul tracciato e tanti amici in gara.

12 km 13 km ahia comincio a sentire la fatica, e perdo qualcosina, cavalcavia maledetto, quanto ti ho odiato, per fortuna non uso il cardio, mi sa che ero a 200 battiti. Discesa e respiro un attimo. Al 15 km un miracolo, sorpasso il Keniano con il pettorale numero 1, oggi Italia 2 Kenia 0: il bergamasco Palamini vince davanti a un Keniano e io batto questo… Non guardiamo a tutto: quest’ultimo era seduto sulla panchina che aspettava l’ambulanza, ma d’altro canto lo sforzo per starmi davanti gli ha causato un brutto infortunio.

Dal passaggio del centro di Osio Sotto in poi è tutta in leggera salita che però senti nelle gambe e mi fa calare un attimo la media. Ultimo cavalcavia, dove l’amico Signo mi passa in scioltezza, e sebbene manchino solo 3 km sembrano un eternità. In sprint (se si può dire così ) taglio il traguardo contento.

Poi torno indietro sul percorso incoraggiando tutti, in cerca di mio figlio Michel al debutto sulla mezza, lo trovo finalmente, non è messo tanto bene sinceramente, però dai conclude anche lui sul tempo che aveva sognato, io speravo in meglio, ma logicamente crescerà, si deve fare ancora le ossa e presto spero mi bastonerà.

Ciao Ro